Questa volta la poltrona dell’analista non è dietro lo schermo, per spiegare, ma davanti, per guardare. Vittorio Lingiardi non recensisce i film che ha visto, ma li rivede insieme ai suoi lettori, cercando di cogliere, pellicola dopo pellicola, le immagini che precedono il pensiero e lo producono. Perché una mente che incontra una storia non è più la stessa. E viceversa. Al cinema con lo psicoanalista è una lunga seduta sui film (e qualche serie) di questi anni – dallo 007 di Spectre al canaro di Dogman, dalle onde di Fuocoammare al potere dei ricordi di Dolor y gloria – scandita in sei stanze sensibili: le donne, i cavalier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese. L’accesso a ogni stanza è aperto dall’immagine di un film e introdotto da un testo poeticamente psicoanalitico.
Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, è professore ordinario di Psicologia dinamica alla Sapienza
Università di Roma, dove dal 2006 al 2013 ha diretto la Scuola di specializzazione in Psicologia clinica. Collabora con l’inserto culturale Domenica del Sole 24 Ore e con Il venerdì di Repubblica. Nella collana Minima ha pubblicato con successo Mindscapes. Psiche nel paesaggio (2017).