Il volume nasce da un dialogo clinico e teorico tra 9 analisti di 6 paesi europei, membri del Gruppo di Lavoro sulla Psicosomatica della Federazione Psicoanalitica Europea.
Il progetto, prima del lavoro e poi del volume, è nato dalla constatazione che, come in altri ambiti, la teorizzazione sulla psicosomatica è andata avanti a compartimenti stagni. Anche i volumi che contengono scritti di autori di orientamenti diversi si sono risolti in una giustapposizione di modelli, senza un confronto reale. Inoltre, gli stessi casi clinici utilizzati vengono in genere scelti appositamente per illustrare il proprio punto di vista, cosa che rende più difficile il confronto.
Il presente volume prende invece le mosse da due casi clinici, che costituiscono la base comune della discussione. Seguono una serie di capitoli, che trattano la rilevanza in pazienti somatici di tematiche centrali quali il trauma, la simbolizzazione, il transfert e il controtransfert, i meccanismi di difesa. Il dialogo si realizza nell’organizzazione di ciascun capitolo: due autori espongono ciascuno la propria posizione su un argomento, sempre in riferimento ai due casi clinici di partenza; un terzo autore discute poi i due punti di vista, cercando di chiarire convergenze e divergenze.
L’auspicio è che questo modo di procedere non solo permetta di approfondire meglio le diverse tematiche, ma possa aprire nuove domande e nuovi percorsi, fino al punto che il lettore possa crearsi in autonomia una propria teoria personale.
Jacques Press, curatore dell’edizione originale di questo volume, è tra i fondatori del Gruppo di Lavoro sulla Psicosomatica della Federazione Psicoanalitica Europea e ne è stato coordinatore dal 2012 al 2019. È analista di training della Società Psicoanalitica Svizzera. Si è formato con Pierre Marty e Michel Fain e ha ricevuto il Premio Pierre Marty per la Psicosomatica nel 1997. È autore di due volumi e numerosi articoli.
Luigi Solano, curatore della presente edizione italiana, è l’attuale coordinatore del Gruppo di Lavoro. È analista di training della Società Psicoanalitica Italiana. È stato per circa 40 anni docente di materie inerenti la psicosomatica presso diversi dipartimenti di Psicologia dell’Università Sapienza di Roma. È autore di numerose pubblicazioni sull’argomento.
Una parte significativa della ricerca psicoanalitica contemporanea ha rivolto la sua attenzione alle forme di archiviazione di esperienze, fantasie, procedure, difese, risalenti a un'epoca preverbale dello sviluppo che improntano la vita emotiva dell'adulto.
Per lo statuto di questo genere di memorie, sono state date definizioni diverse a seconda dei diversi orientamenti teorici e ambiti di ricerca, con differenti accezioni e sfumature. Si tratta di tracce di memoria o memorie di processi, spesso a connotazione traumatica, che si sono in origine svolte nelle fasi dello sviluppo del soggetto che precedono o prescindono o che interferiscono con la capacità di rappresentazione. Il riferimento è a situazioni cliniche in cui prevale la dissociazione tra gli affetti e una rappresentazione che non c'è mai stata o viene impedita. Siamo nel territorio che si colloca al di qua della rimozione.
Integrando questi aspetti con la lezione classica, secondo cui ciò che non ricordiamo è destinato a ripetersi, il paradosso che giunge fino a noi ma che è anche una sfida che siamo chiamati a raccogliere è proprio questo: come dar voce all'indicibile che è destinato a ripetersi nel transfert in attesa di trasformazione?
Questo libro si occupa del non rimosso, del non trasformato, dell'ineffabile, di Tracce mute; di come queste aree di esperienza si manifestino nel qui ed ora della relazione analitica, coinvolgendo l'analista nella co-costruzione di un processo che utilizza la riproposizione di eventi o processi correlati ad arresti dello sviluppo della soggettività per aprire la strada alla possibilità di sperimentare nuove relazioni oggettuali, nuove qualità ambientali, esperienze nuove. È un libro sulla possibilità di estendere il campo operativo della psicoanalisi conferendo esistenza psichica a quei livelli dell'esperienza che non sono ancora o non sono più pensiero.
Ineffabile si riferisce alla consapevolezza che non tutto può essere trasformato in parola, un apparente paradosso per una disciplina, la psicoanalisi, nata come talking cure.
Angelo Macchia è medico, psichiatra, psicoanalista ordinario con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana, Full Member dell'International Psychoanalytical Association; già Segretario Scientifico del Centro di Psicoanalisi Romano dal 2013 al 2017, insegna presso la Prima Sezione Romana dell'Istituto Nazionale di Training della SPI. Vive e lavora a Roma come libero professionista.